Avete ancora pochissimi giorni per visitare Sub Urb Art. Arte Urbana in Subbuglio, progetto di rivitalizzazione urbana ideato dall’associazione Urbe (di cui avevamo già parlato qui). L’edificio dismesso che la ospita – l’ex sede della fabbrica Aspira, in Via Foggia 28 –, infatti, a breve verrà demolito. La data ufficiale di chiusura della mostra è il 31 luglio, quindi, se vi capita di passare da Torino durante il fine settimana, sentitevi obbligati ad andare a vedere gli immensi spazi “rigenerati” da alcuni dei più importanti nomi della street art torinese e italiana: Ak Dwg, BR1, Contra, Corn79, Davem, Fabrizio Visone, Galo, Gec, Halo Halo, Idipsy Diverz, Jins, KNZ, Marco Memeo, Max Petrone, Mr. Fijodor, NOx, Opiemme, Orma, Ranul, Pixel Pancho, Reser, Riccardo Nervo, Skesis, SR, Sviz + Self, Truly Design, Up, Xel, Zorkmade, Dott. Porka’s, El_Even, Elfo, Ext, Mattia Lullini, MP5, Seacreative, TO/LET, Weed, e moltissimi altri ancora.
A questo link http://www.atlantidezine.it/sub-urb-art-rivitalizzazione-urbana-a-torino-reportage-fotografico.html testimonianze di quello che è stato un evento importante per il mondo dell’arte di strada e non solo; una mostra affascinante e un luogo di condivisione creativo e vivace, un vero e proprio rifugio urbano. Presto, le mura dell’ex fabbrica di Via Foggia crolleranno e con esse i murales che hanno dato nuova vita alle sue pareti. Su AtlantideZine rimarranno in permanenza.
venerdì 29 luglio 2011
martedì 26 luglio 2011
Flash News: Dolomiti Contemporanee
il progetto
dOlomiti contemporanee è un progetto d’arte contemporanea nella (dalla) regione dolomitica. dal 2009, le dolomiti (una parte di esse) sono divenute un sito unesco. le dolomiti sono dunque una risorsa (dell’umanità). fatte d’ambiente, roccia, spazio verticale, potenza degli elementi dispiegati; e di interazioni antropiche; e di processi, più o meno sostenibili, di utilizzo e configurazione e fruizione del territorio.
anche l’arte contemporanea è una risorsa. un crogiuolo. un’officina. corrisponde ad un esercizio critico d’intelligenza. produce processi d’analisi del senso, formalizzazioni di pensiero critico; è costruzione diretta o mediata di rapporti e relazioni, riflessione acuta sulle identità, elaborazione plastica di concetto e metafora; è palestra d’azione, impulso alla generazione di oggetti rivelatori, testimoniali, critici; sviluppatore di senso.
l’arte (contemporanea) è uno scandaglio. ed un visualizzatore amplificante. applicata ad un oggetto, ad uno spazio, lo legge, vi entra, lo apre, vi deposita la larva fisica del proprio pensiero formalizzato. l’arte concentra l’idea, le dà corpo, ne ricava immagini sintetiche pervasive.
venerdì 22 luglio 2011
mercoledì 20 luglio 2011
Flash News: Ultimi giorni per visitare "The Fifty Faces of Juliet" (Man Ray)
Le cinquanta fotografia scattate da Man Ray alla compagna Juliet
The Fifty Faces of Juliet è una raccolta di cinquanta fotografie scattate tra il 1941 e il 1955 da Man Ray alla moglie Juliet.
Fondazione Marconi Arte Moderna e Contemporanea
Via Tadino, 15, 20124 Milano
Tel. 02 29 41 92 32 fax 02 29 41 72 78
info@fondazionemarconi.org
www.fondazionemarconi.org
Ultimi giorni di apertura.
Durata mostra: 10 giugno – 22 luglio 2011
Orari: fino al 18 giugno da martedì a sabato h 10,30 - 13 e 15,30 - 19
Dal 20 giugno al 22 luglio da lunedì a venerdì h. 10,30 – 13 e 15,30 -19
Ingresso gratuito
sabato 16 luglio 2011
venerdì 15 luglio 2011
ELECTRO MILITIA di roBOt festival 2011
Anche quest’anno roBOt festival vuole creare uno staff di volontari formato da giovani, studenti ed appassionati di musica elettronica, arti digitali e cinema, che possano dare un contributo decisivo per lo svolgimento del festival, acquisendo cosi un' imperdibile esperienza sul campo.
ELECTRO MILITIA
Bando ricerca volontari per roBOt04
ELECTRO MILITIA
Bando ricerca volontari per roBOt04
Nella sezione "Opportunità e Concorsi"
giovedì 14 luglio 2011
Flash News: 1961 - 2011 CINQUANT'ANNI DI ARTE IN ITALIA DALLE COLLEZIONI GNAM E TERRAE MOTUS
Da Exibart
lunedì 11 luglio 2011
I want you – Ricetta:Beuys su tavola
Interessante progetto di Sergio Baldassini (a cura di Eden Dust)
I want you – Ricetta:Beuys su tavola
Ingredienti: 1 tavola di legno, 1 catalogo di una mostra di Joesph Beuys, colla, carta vetrata, pennello, recipiente, acqua.
domenica 10 luglio 2011
Sensori wireless a servizio delle opere d’arte
A New York tutto è possibile, anche che un museo adotti sensori hi-tech per monitorare la temperatura e l’umidità nelle sale. “Low Power Mote” è, infatti, il nome della nuova tecnologia a servizio delle opere d’arte messa a punto dal grande colosso americano IBM, recentemente installata e attualmente in fase di sperimentazione presso l’antico monastero nel cuore della Grande Mela, The Cloister, sede distaccata del Metropolitan Museum of Art.
Il progetto, unico nel suo genere riguarda infatti lo sviluppo di un programma di monitoraggio delle opere medievali presenti nel vecchio monastero situato a Nord di Manhattan, The Cloisters Museum & Gardens, un complesso molto antico che ospita arazzi, dipinti su legno, opere in pietra, composto da sezioni all’aperto e al chiuso. Nella fase iniziale, i tecnici di IBM hanno messo a punto un sistema costituito da ben 100 sensori ambientali, distribuiti in 7 ambienti ben distinti del complesso architettonico, che offre informazioni dettagliate in tempo reale 3D sulla temperatura, umidità, e le distribuzioni del punto di rugiada.I sensori sono impercettibili all’occhio umano e sono collegati ad una radio e a un microcontroller in modalità wi-fi.Questo sistema consente non solo di monitorare ad alta definizione il contesto che cattura le sottili dinamiche dello spazio ma, soprattutto, di registrare i livelli di temperatura, umidità, illuminazione e concentrazione di sostanze contaminanti presenti negli ambienti che ospitano i cimeli medievali del Vecchio Continente presenti nell’antico monastero. I dati così ottenuti vanno a confluire all’interno di una mappa climatica tridimensionale elaborata da un terminale che li analizza, in modo da consigliare cambiamenti strettamente climatici, suggerire lo spostamento di un’opera d’arte in un luogo a essa più idoneo e addirittura fare delle previsioni per la sua conservazione futura.In un incontro presso The Cloisters Museum & Gardens di New York, Paolo Dionisi Vici, Associate Research Scientist presso il Dipartimento di Ricerca Scientifica del Metropolitan Museum of Art ha detto “Attualmente nessun altro museo al mondo dispone di questo tipo di informazioni, quanto meno non così dettagliate e accurate. I dati ottenuti ci permetteranno di essere un passo avanti a tutti a livello di tecnologie applicate all’arte”.Il progetto Multiverso a Firenze.
Condividere una scrivania e una connessione internet per far fronte agli affitti proibitivi di un ufficio o di uno studio. E, al tempo stesso, "fare rete", dare vita insieme a un'idea, a un progetto e, perché no, a un giro d'affari, unica strategia possibile per sopravvivere all'epoca del precariato come marchio generazionale. In via Campo d'Arrigo, nei 586 metri quadrati che un tempo ospitavano una fabbrica di lampade, nasce Multiverso. Un luminoso open space a due piani, grandi scrivanie e riviste d'arte sugli scaffali, con quaranta postazioni destinate ad altrettanti giovani professionisti della comunicazione: grafici, giornalisti, tecnici audio e video, architetti, web designer. Uno spazio fisico, ma soprattutto una filosofia di vita: quella della collaborazione e della condivisione di esperienze e competenze come antidoto alla crisi.
Multiverso si presenta come un progetto di "coworking di seconda generazione". Quella, per intendersi, del 2.0, dei social network, dell'interconnessione come risorsa irrinunciabile. Si può semplicemente decidere di pagare un affitto per un giorno (25/30 euro), una settimana (100 euro) o un mese (250 euro) e avere così a disposizione, oltre che un ufficio da usare come "base", anche tutta una serie di servizi (segreteria, sala riunioni e di post produzione audio e video, presto anche una caffetteria) che difficilmente un giovane a partita Iva con regime minimo è in grado di permettersi. Ma il secondo step, il più importante, è quello di partecipare a un vero e proprio circuito in cui il singolo professionista, mettendo a disposizione le proprie competenze e reti di contatti, collabora con gli altri per realizzare pacchetti completi di servizi da offrire in conto terzi.
L'open space di via Campo d'Arrigo sarà inaugurato ufficialmente a settembre. C'è ancora tempo per aderire: tutte le info su www.multiverso.biz.
venerdì 1 luglio 2011
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