venerdì 29 luglio 2011

Flash News: Ancora pochissimi giorni per visitare Sub Urb Art. Arte Urbana in Subbuglio

Avete ancora pochissimi giorni per visitare Sub Urb Art. Arte Urbana in Subbuglio, progetto di rivitalizzazione urbana ideato dall’associazione Urbe (di cui avevamo già parlato qui). L’edificio dismesso che la ospita – l’ex sede della fabbrica Aspira, in Via Foggia 28 –, infatti, a breve verrà demolito. La data ufficiale di chiusura della mostra è il 31 luglio, quindi, se vi capita di passare da Torino durante il fine settimana, sentitevi obbligati ad andare a vedere gli immensi spazi “rigenerati” da alcuni dei più importanti nomi della street art torinese e italiana: Ak Dwg, BR1, Contra, Corn79, Davem, Fabrizio Visone, Galo, Gec, Halo Halo, Idipsy Diverz, Jins, KNZ, Marco Memeo, Max Petrone, Mr. Fijodor, NOx, Opiemme, Orma, Ranul, Pixel Pancho, Reser, Riccardo Nervo, Skesis, SR, Sviz + Self, Truly Design, Up, Xel, Zorkmade, Dott. Porka’s, El_Even, Elfo, Ext, Mattia Lullini, MP5, Seacreative, TO/LET, Weed, e moltissimi altri ancora.


A questo link http://www.atlantidezine.it/sub-urb-art-rivitalizzazione-urbana-a-torino-reportage-fotografico.html testimonianze di quello che è stato un evento importante per il mondo dell’arte di strada e non solo; una mostra affascinante e un luogo di condivisione creativo e vivace, un vero e proprio rifugio urbano. Presto, le mura dell’ex fabbrica di Via Foggia crolleranno e con esse i murales che hanno dato nuova vita alle sue pareti. Su AtlantideZine rimarranno in permanenza.

martedì 26 luglio 2011

Flash News: Dolomiti Contemporanee

il progetto
Logo Dolomiti ContemporaneedOlomiti contemporanee è un progetto d’arte contemporanea nella (dalla) regione dolomitica. dal 2009, le dolomiti (una parte di esse) sono divenute un sito unesco. le dolomiti sono dunque una risorsa (dell’umanità). fatte d’ambiente, roccia, spazio verticale, potenza degli elementi dispiegati; e di interazioni antropiche; e di processi, più o meno sostenibili, di utilizzo e configurazione e fruizione del territorio.
anche l’arte contemporanea è una risorsa. un crogiuolo. un’officina. corrisponde ad un esercizio critico d’intelligenza. produce processi d’analisi del senso, formalizzazioni di pensiero critico; è costruzione diretta o mediata di rapporti e relazioni, riflessione acuta sulle identità, elaborazione plastica di concetto e metafora; è palestra d’azione, impulso alla generazione di oggetti rivelatori, testimoniali, critici; sviluppatore di senso.
l’arte (contemporanea) è uno scandaglio. ed un visualizzatore amplificante. applicata ad un oggetto, ad uno spazio, lo legge, vi entra, lo apre, vi deposita la larva fisica del proprio pensiero formalizzato. l’arte concentra l’idea, le dà corpo, ne ricava immagini sintetiche pervasive.

venerdì 22 luglio 2011

mercoledì 20 luglio 2011

Flash News: Ultimi giorni per visitare "The Fifty Faces of Juliet" (Man Ray)

Le cinquanta fotografia scattate da Man Ray alla compagna Juliet 


The Fifty Faces of Juliet è una raccolta di cinquanta fotografie scattate tra il 1941 e il 1955 da Man Ray alla moglie Juliet.
 
Fondazione Marconi Arte Moderna e Contemporanea
Via Tadino, 15, 20124 Milano
Tel. 02 29 41 92 32 fax 02 29 41 72 78
info@fondazionemarconi.org
www.fondazionemarconi.org

Ultimi giorni di apertura.
Durata mostra: 10 giugno – 22 luglio 2011
Orari: fino al 18 giugno da martedì a sabato h 10,30 - 13 e 15,30 - 19
Dal 20 giugno al 22 luglio da lunedì a venerdì h. 10,30 – 13 e 15,30 -19
Ingresso gratuito

venerdì 15 luglio 2011

ELECTRO MILITIA di roBOt festival 2011

ROBOT 04Anche quest’anno roBOt festival vuole creare uno staff di volontari formato da giovani, studenti ed appassionati di musica elettronica, arti digitali e cinema, che possano dare un contributo decisivo per lo svolgimento del festival, acquisendo cosi un' imperdibile esperienza sul campo.



ELECTRO MILITIA
Bando ricerca volontari per roBOt04
Nella sezione "Opportunità e Concorsi"

giovedì 14 luglio 2011

Flash News: 1961 - 2011 CINQUANT'ANNI DI ARTE IN ITALIA DALLE COLLEZIONI GNAM E TERRAE MOTUS

 Da Exibart
 
1961 - 2011
CINQUANT'ANNI DI ARTE IN ITALIA DALLE COLLEZIONI GNAM E TERRAE MOTUS
inaugurazione 13 luglio 2011 | ore 12.00 | a cura di paola raffaella david e maria vittoria marini clarelli con rita camerlengo | reggia di caserta | caserta


Dalla collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento e la Soprintendenza alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma nasce un programma espositivo in tre tappe che prenderà il via il prossimo 13 luglio alla Reggia di Caserta e che ruota intorno all' idea di "contemporaneità nell'arte".

La prima mostra, 1961-2011 Cinquant'anni di arte in Italia dalle collezioni GNAM e TERRAE MOTUS, che sarà visitabile alla Reggia di Caserta, fino al 13 novembre 2011, si propone dimostrare 50 anni di sperimentazione che hanno caratterizzato il nostro paese dal 1961 ad oggiattingendo alla collezione Terrae Motus che dal 1992 è esposta alla Reggia di Caserta.

Curata da Paola Raffaella David, Maria Vittoria Marini Clarelli e Rita Camerlingo, l'esposizione metterà a confronto una selezione di circa 50 opere italiane provenienti sia dalla collezioneTerrae Motus, nella quale sono rappresentati artisti come Alighiero Boetti, Enzo Cucchi, Luciano Fabro, Piero Gilardi, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano, Emilio Vedova, sia dalla raccolta della GNAM, dalla quale provengono lavori di Alberto Burri, Lucio Fontana Jannis Kounellis, Piero Manzoni, Fabio Mauri, Enzo Mari, Fausto Melotti, Sante Monachesi, Paola Levi Montalcini, Sandro Chia, Eliseo Mattiacci, Ettore Spalletti, Pino Pascali, Mimmo Rotella, Gilberto Zorio e tanti altri.

L'esposizione integra le opere delle due collezioni secondo un percorso che tocca cinque temi caratteristici dell'arte italiana dell'ultimo mezzo secolo: l'a-cromo e il monocromo, la percezione visiva, i nuovi materiali, i miti contemporanei e i nuovi paesaggi. La scelta tematica non esclude la documentazione di alcuni fra i principali movimenti artistici del periodo dall'arte cinetica alla Pop art, dall'Arte povera alla Transavanguardia. Nella straordinaria cornice architettonica della Reggia sarà esposta anche una delle più celebri installazioni italiane del Novecento: 32 mq di mare circa di Pino Pascali.

L'allestimento è stato curato da Federico Lardera con la collaborazione di Giustino Cacciotti di larderArch studio di Roma.
  

lunedì 11 luglio 2011

I want you – Ricetta:Beuys su tavola


Interessante progetto di Sergio Baldassini (a cura di Eden Dust)



I want you – Ricetta:Beuys su tavola


Ingredienti: 1 tavola di legno, 1 catalogo di una mostra di Joesph Beuys, colla, carta vetrata, pennello, recipiente, acqua.

Dopo aver attentamente sfogliato il catalogo sfregate vigorosamente le pagine, compresa la copertina, con la carta vetrata. Dovrete ottenere una polvere finissima che raccoglierete in apposito recipiente. Mescolare il pigmento così ottenuto alla colla. Diluite eventualmente con acqua.Ora prendete la tavola, che avrete precedentemente provveduto a preparare con adeguata imprimitura, e ricopritela con il composto aiutandovi con il pennello. Sovrapponete più strati fino ad ottenere il risultato desiderato.Info e foto su:http://iwantyouproject.blogspot.com

domenica 10 luglio 2011

Sensori wireless a servizio delle opere d’arte

A New York tutto è  possibile, anche che un museo adotti sensori hi-tech per monitorare la temperatura e l’umidità nelle sale. “Low Power Mote” è, infatti,  il nome della nuova tecnologia a servizio delle opere d’arte messa a punto dal grande colosso americano IBM,  recentemente installata e attualmente in fase di sperimentazione presso l’antico monastero nel cuore della Grande Mela, The Cloister, sede distaccata del Metropolitan Museum of Art.
Il progetto, unico nel suo genere riguarda infatti lo sviluppo di un programma di monitoraggio delle opere medievali presenti nel vecchio monastero situato a Nord di Manhattan, The Cloisters Museum  & Gardens, un complesso molto antico che ospita arazzi, dipinti su legno, opere in pietra, composto da sezioni all’aperto e al chiuso. Nella fase iniziale, i tecnici di IBM hanno messo a punto un sistema costituito da ben 100 sensori ambientali, distribuiti in 7 ambienti ben distinti del complesso architettonico, che offre informazioni dettagliate  in tempo reale 3D sulla temperatura, umidità, e le distribuzioni del punto di rugiada.I sensori sono impercettibili all’occhio umano e sono collegati ad una radio e a un microcontroller in modalità wi-fi.Questo sistema consente non solo di monitorare ad alta definizione il contesto che cattura le sottili dinamiche dello spazio ma, soprattutto, di registrare i livelli di temperatura, umidità, illuminazione e concentrazione di sostanze contaminanti presenti negli ambienti che ospitano i cimeli medievali del Vecchio Continente presenti nell’antico monastero. I dati così ottenuti vanno a confluire all’interno di una mappa climatica tridimensionale elaborata da un terminale che li analizza, in modo da consigliare cambiamenti strettamente climatici, suggerire lo spostamento di un’opera d’arte  in un luogo a essa più idoneo e addirittura fare delle previsioni per la sua conservazione futura.In un incontro presso The Cloisters Museum & Gardens di New York,  Paolo Dionisi Vici, Associate Research Scientist presso il Dipartimento di Ricerca Scientifica del Metropolitan Museum of Art  ha detto “Attualmente nessun altro museo al mondo dispone di questo tipo di informazioni, quanto meno non così dettagliate e accurate. I dati ottenuti ci permetteranno di essere un passo avanti a tutti a livello di tecnologie applicate all’arte”.

Il progetto Multiverso a Firenze.

 Multiverso, uffici in affitto e idee in condivisione  Condividere una scrivania e una connessione internet per far fronte agli affitti proibitivi di un ufficio o di uno studio. E, al tempo stesso, "fare rete", dare vita insieme a un'idea, a un progetto e, perché no, a un giro d'affari, unica strategia possibile per sopravvivere all'epoca del precariato come marchio generazionale. In via Campo d'Arrigo, nei 586 metri quadrati che un tempo ospitavano una fabbrica di lampade, nasce Multiverso. Un luminoso open space a due piani, grandi scrivanie e riviste d'arte sugli scaffali, con quaranta postazioni destinate ad altrettanti giovani professionisti della comunicazione: grafici, giornalisti, tecnici audio e video, architetti, web designer. Uno spazio fisico, ma soprattutto una filosofia di vita: quella della collaborazione e della condivisione di esperienze e competenze come antidoto alla crisi.
Multiverso si presenta come un progetto di "coworking di seconda generazione". Quella, per intendersi, del 2.0, dei social network, dell'interconnessione come risorsa irrinunciabile. Si può semplicemente decidere di pagare un affitto per un giorno (25/30 euro), una settimana (100 euro) o un mese (250 euro) e avere così a disposizione, oltre che un ufficio da usare come "base", anche tutta una serie di servizi (segreteria, sala riunioni e di post produzione audio e video, presto anche una caffetteria) che difficilmente un giovane a partita Iva con regime minimo è in grado di permettersi. Ma il secondo step, il più importante, è quello di partecipare a un vero e proprio circuito in cui il singolo professionista, mettendo a disposizione le proprie competenze e reti di contatti, collabora con gli altri per realizzare pacchetti completi di servizi da offrire in conto terzi. 
L'open space di via Campo d'Arrigo sarà inaugurato ufficialmente a settembre. C'è ancora tempo per aderire: tutte le info su www.multiverso.biz.